Angry Birds abbatterà la SEO?

Dissertazione semiseria sul futuro della Searching Engine Optimization

google-algoritmoLa risposta è no, decisamente no. Punto primo perché alcune riviste affermano che il “gioco tormentone” farebbe bene al cervello e soprattutto perché non è di lui che vogliamo parlare qui oggi, ma del cugino non arrabbiato, ma affamato di informazioni Hummingbird.

Eccolo qua! Il nuovo algoritmo di ricerca di Google pronto a stravolgere tutte le regole della SEO.

Non più parole chiave, ma…. semantica, frasi di senso compiuto, perfino immagini e suoni. L’idea del colosso Californiano è quella di arrivare a costruire, nel tempo, una vera e propria IA (Intelligenza Artificiale) che non si limiti soltanto a rispondere a query semplici come ha fatto finora (es. “Dentista Milano”),  ma che capisca le nostre esigenze analizzando le frasi immesse (es. “Qual è il dentista più economico a Milano?”) e le nostre abitudini online.

Google già da molto tempo sta memorizzando dati sul comportamento dei vari utenti: lo fa in base alle pagine visualizzate più spesso, ai siti preferiti, ai dati che riceve da Analytics e da quello che gli racconta il nostro computer (ahi ahi, spione!!). Beh, ora Google tutti questi dati li vuole sbriciolare e farne becchime per lui, il Colibrì che vola veloce verso il Web 3.0.

Anzi, l’ha già fatto e a quanto pare… il pasto è piaciuto.

La Seo ha le ore contate?

Avrete già notato delle piccole “evoluzioni” nella SERP di Google, immagini e link a wikipedia o altre risorse che prima non comparivano? Ebbene, questo è solo l’inizio! Ma mi raccomando “don’t panic”!

Hummingbird-e-seo

Il Matrix è attorno a noi? Skynet ci invierà muscolosissimi robot dallo spiccato accento californiano in cerca di Sara Connor per eliminare ogni speranza per la cara, vecchia Searching Engine Optimization? Per il momento speriamo di no, al massimo la SEO subirà dei cambiamenti. Eh sì, tutto si trasforma e nulla si crea o si distrugge, allora non ci resta che trasformarci.

Sì, perché se da un lato è vero che, con il continuo svilupparsi di banche dati, di nuovi software e algoritmi, le ricerche saranno sempre più utili, facili e mirate sulle esigenze dell’utente, dall’altro è anche certo che quest’ultimo rimarrà sempre un essere umano e come tale con le sue abitudini (dure a morire) e se vorrà trovare un dentista a Milano, molto probabilmente scriverà “Dentista Milano”.

Ah la cara vecchia keyword, che tanto lega le mani dei copywriters (quelli che non sanno scrivere). Agli albori della SEO era tutto un:

“Dentista Milano effettua lavori da Dentista a Milano nello studio del Dentista Pinco Pallino in Provincia di Milano. Ampio parcheggio per chi cerca un Dentista a Milano.”

Poi Google ha detto, “Ma che schifo!” e ci si è dati una bella regolata arrivando a:

“Studio Dentistico Pinco Pallino a Milano con ampio parcheggio.”

Ottimo, ma adesso?

Come fare SEO ai tempi di Hummingbird

Adesso niente, secondo me. Un’azienda vorrà sempre essere trovata con determinati termini, mentre l’utente digiterà ancora per un po’ “Dentista Milano” se ha mal di denti, ed il bravo SEO copywriter cercherà di rispondere alle necessità dei suoi clienti con un occhio attento a fornire anche il “becchime” interessante e indispensabile per Hummingbird e per gli utenti.

La scrittura, la comunicazione, la visibilità, l’identità del target sarà sempre curata partendo dai vecchi criteri di analisi solo in funzione e con l’ausilio di sempre nuovi e potentissimi strumenti.

Non spaventiamoci delle nuove “tecnologie”, impariamo piuttosto ad usarle!

Lascia un commento