Vediamo insieme cosa dice John Mueller in proposito
Durante un recente hangout è arriva una chiara smentita all’unica certezza di noi ottimizzatori seriali… Google non considera gli H1 per il ranking di un sito e avere in pagina un titolo, multipli o zero è la stessa cosa.
Cosa??!!??
Apriti cielo, questa affermazione ha provocato reazioni in larga parte della comunità SEO e, bisogna ammetterlo, non poche perplessità dato che sembra essere in aperta contraddizione con l’esperienza diretta e quotidiana di ognuno di noi.
Ma facciamo prima un passo indietro e cerchiamo di capire a cosa servono gli heading.
Google e gli heading
Google usa gli heading per capire meglio il contesto delle diverse parti della pagina, e avere titolazioni “chiare e semanticamente comprensibili” è utile per comprendere ogni pagina servita. Ma, secondo Mueller, al sistema di ricerca di Google gli H1 non importano: un sito ne può avere uno, di più, nessuno, e in ogni caso l’algoritmo lo capirà e interpreterà, senza che questo abbia alcun effetto sul ranking.
In definitiva, quando si affronta il topic degli heading secondo Mueller:
La SEO non deve essere il tuo primo pensiero: pensa prima ai tuoi utenti
Addio H1: e adesso che si fa?
Alla luce di queste novità siamo difronte alla fine dell’uso degli H1? E come dovremmo approcciarci alla SEO d’ora in poi?
In realtà non credo. La gerarchia dei titoli continua ad essere importante perché comunica il contenuto di una pagina e il modo in cui le idee sono strutturate, rendendo più facile per gli utenti comprenderle e interpretarle.
L’applicazione di più H1 o non utilizzare gli heading secondo me potrebbe creare una struttura di pagina confusa e rendere più difficile la lettura e l’esperienza degli utenti. L’esperienza diretta, dunque, suggerisce di continuare a seguire le vecchie best practices SEO.