se Pensi che sia facile, ebbene ti sbagli: nominare marchi o prodotti è un processo piuttosto complesso e ti spiego il perchè.
Arriva un momento, nella carriera di un copywriter professionista, in cui le sfide devono essere affrontate: una di queste è quella di dare un nome a qualcosa. A prima vista trovare un nome per una collezione di gioielli, una nuova azienda o un prodotto può sembrare un atto creativo piuttosto elementare, in realtà è tutt’altro che semplice.
Trovare un nome evocativo ed efficace per la tua azienda, ad esempio, è fondamentale perché esso rappresenta l’identità stessa della tua attività e ti aiuta a differenziarla dagli altri attori del mercato. Il tuo marchio è la tua storia: trasmette l’etica, i valori e gli obiettivi della tua azienda. E devi sceglierlo con attenzione. Il pericolo è sempre in agguato, soprattutto nel mercato italiano. Tra inglesismi arditi, errori e mode passeggere (solo io ricordo le tonnellate di nomi preceduti dalla i minuscola?) il rischio di un flop è dietro l’angolo.
In poche parole, un nome può portarti al successo o distruggere la tua attività e quindi non può essere scelto per caso: ti faccio un esempio.
F.A.R.T – (sì hai letto bene) è il nome di un’importante azienda italiana nel campo dei trasformatori per neon (ora modificato in F/Art). Il nome è il risultato di un semplice acronimo di “Fabbrica Apparecchiature Radioelettriche Treviso”. Dobbiamo ricordare che, in quegli anni (1945), l’Italia stava cercando di riprendersi dalla distruzione e dal lutto della seconda guerra mondiale e nessuno si preoccupava del significato di quel nome in un’altra lingua. È diventato un problema in seguito, quando l’azienda è cresciuta ed è si è imposta a livello internazionale.
Ora non siamo nel dopoguerra (anche se il Covid-19 ci ricorda quella fase per tanti motivi) e dobbiamo prestare attenzione quando si tratta di nominare qualcosa. Ci sono diversi fattori che devono essere essere presi in considerazione quando ci si approccia al naming. Se ad esempio dobbiamo trovare il nome per un nuovo prodotto, innanzitutto, esso deve adattarsi alla narrativa generale del tuo marchio, in modo che sia immediatamente riconoscibile come parte della tua storia. In secondo luogo, ricordati che le parole contano: soprattutto quando i clienti stanno valutando se acquistare o meno il tuo prodotto.
Ricordo ancora un potenziale cliente che, tutto orgoglioso, mi fermò una mattina per condividere la sua brillante idea per il nome di un nuovo prodotto: un’innovativa protezione in gommapiuma da usare per coprire gli angoli di attrezzature e impianti sportivi ed evitare infortuni. Il nome – “pondo” – era accompagnato anche da un claim in rima “che fa l’angolo tondo”
Come trovare il nome perfetto:
In sintesi, il nome del tuo prodotto dovrebbe essere comprensibile, evocativo e facile da ricordare. Semplice, vero? Niente affatto. I prossimi cinque suggerimenti, però, potranno aiutarti nel lungo e difficile processo di naming.
- Scrivi una descrizione sintetica del prodotto (caratteristiche, plus, materiali, ispirazione, mood, ecc.).
- Cerca i prodotti della concorrenza: assicurati di non duplicare i nomi già in uso.
- Guardando la tua descrizione, gioca con le parole che hai elencato (combina le parole, usa la sostituzione alfabetica, usa parole straniere, ecc.)
- Trova un tema, una storia, un fil rouge che puoi utilizzare anche per nominare prodotti futuri (ancora una volta Apple ha nominato i suoi prodotti mobile iPad, iPod, iPhone. Starbucks, invece, ha sfruttato l’italiano nella denominazione delle dimensioni del caffè, ecc. )
- Usa focus group e questionari coinvolgendo i consumatori/clienti.
6 suggerimenti + 1 per evitare le trappole più comuni
La prima fase del brainstorming ti ha fornito un elenco di nomi? Ora i potenziali candidati (di solito 2-4) dovrebbero essere sottoposti tutti ai seguenti “test” per poter arrivare al vincitore finale:
- Facile da ricordare: il nome del tuo prodotto non dovrebbe essere eccessivamente complesso.
- Memorabile: un nome che resta impresso nella memoria ti aiuterà ad emergere dalla folla.
- Associazioni positive: dovresti evitare qualsiasi assonanza con parole negative.
- Facile da pronunciare: se un nome è difficile da pronunciare, c’è una forte probabilità che i consumatori rifiutino del tutto il prodotto (ma il successo di Benedict Cumberbatch è lì pronto a ricordarci che esiste sempre l’eccezione…)
- Dagli un significato: i nomi che sono facilmente comprensibili e collegati, magari, ad un significato hanno maggiori probabilità di invogliare i consumatori all’acquisto.
- Pubblico internazionale: pensa a come un nome risuonerà in un’altra lingua (verifica se possa essere equivocato o abbia un significato negativo o ridicolo).
Prima di stabilire un nome, devi assicurarti che non sia già stato preso da altri. Come? Utilizzando Mr Google: cerca il nome tra virgolette e guarda il risultato della SERP. Inoltre, controlla GoDaddy o Register per vedere se il nome dominio è disponibile (e visto che ci sei compralo).
Vorresti approfondire il tema del naming di marchi e prodotti? Stai lottando con questo tipo di problematiche da settimane? Contattami, magari posso aiutarti.



